Roger Waters parla del processo contro Julian Assange, fondatore di Wikileaks, e paragona nell’occasione Salvini a Trump, Bolsonaro e Boris Johnson.
Giorni importanti per Julian Assange, fondatore di Wikileaks. Presso il tribunale di Londra il 4 gennaio è attesa la sentenza riguardante la possibile estradizione negli USA. Dal 2012 Julian si è rifiugiato a Londra perché accusato dal governo a stelle e strisce di cospirazione. Della questione ha parlato in un’intervista a Repubblica Roger Waters, rivelando tutti i suoi timori, e mandando un immancabile frecciatina a Matteo Salvini!
Roger Waters paragona Salvini a Trump
Nell’intervista Roger ha definito il caso Assange “cruciale per la libertà di espressione, per il giornalismo e i diritti umani in generale“. Purtroppo però non è molto ottimista su quello che potrebbe accadere, e traccia anzi un quadro desolante della situazione.
Queste le sue parole: “A Julian gliela vogliono far pagare per le sue rivelazioni. Mi pare di vivere quanto profetizzato da George Orwell: i ‘ministeri della verità’, dove si decide la narrativa del potere, perfetti per populisti come Trump, Johnson, Bolsonaro, Salvini, Modi“.
Roger Waters parla delle elezioni politiche
Il bassista e cantautore inglese ha poi parlato delle elezioni politiche in diversi paesi occidentali, rigettando la tesi secondo cui il governo russo avrebbe interferito e influenzato i voti. Spiega l’artista: “Avete un’ossessione con la Russia. I russi sono un popolo stoico che ha sacrificato decine di milioni di persone nella Seconda guerra mondiale, ma oggi sembra il demonio, come in Ucraina e in Crimea. Che ha fatto benissimo ad annettere. […] Il 98% degli elettori in Crimea ha votato per appartenere alla Russia, dovete rispettarlo!“.
Di seguito il video di Mother registrato da Waters durante il periodo più duro del lockdown: